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7 Febbraio 2019
 
■ GIOCARE FACILE? NON ACCAREZZA IL CUORE!
Domenica, mio figlio Andrea, di 13 anni, ha giocato a pallanuoto con la sua squadra, a Cagliari.
Era una partita di campionato, under 13.
E’ stato un confronto a senso unico, gli avversari erano nettamente inferiori, hanno vinto con oltre 20 reti di scarto.
Andrea, è uno dei più robusti e decisivi, per questo gioca regolarmente anche con l’under 15 e qualche volta è convocato anche con l’under 17, qui gioca poco, ma è per “farsi le ossa”….dicono.
Gli allenatori gli danno molta fiducia e riconoscimenti.
Domenica Andrea ha fatto un’ottima partita, bene tecnicamente, ha giocato in sintonia con i compagni, ha difeso e passato molto la palla, nel finale però ……...
Quando oramai il risultato era nettamente consolidato, vincevano 18 a 3, Andrea si è fatto travolgere innocentemente dal brutto protagonismo.
Anziché continuare a comportarsi da vero capitano trascinatore, riconosciuto da tutti, come lo era stato fino a quel momento, rispettando quegli avversari e non giocando di forza e di “scorrettezze sott’acqua”, in un paio di azioni conquista palla facilmente, si libera velocemente dei suoi marcatori e si avvicina sempre più al portiere con il pallone sollevato a braccio teso.
Si avvicina sempre più, ondeggia e sventola in alto il pallone, lo sa e sente vicino anche il boato e l’applauso della tribuna che sta per arrivare.
Riconosco quel tipo di comportamento,… insicurezza, ha paura di deludere, di non marcare nonostante la sua superiorità, paura del giudizio degli altri nel caso fallisse.
Continua ad avanzare.
La porta sempre più grande, il portiere sempre più piccolo, Andrea sempre più vicino, finalmente finta ripetutamente il tiro violento, il portiere salta inutilmente e poi sprofonda in acqua, poi il tiro con spietata leggerezza….goal.
Non ha fallito!...…..?
Grandi robusti applausi e grida arrivano dagli spalti.
La partita volgeva al termine.
La palla in rete in quel modo non è stato bello, lo ha capito anche lui, subito dopo il tiro.
Me lo ha detto in macchina mentre rientravamo, si è tolto un pensiero si è liberato di uno spiacevole gesto da gradasso.
“Papà ho fatto una bella partita, sono contento perché con i piccoli non ho mai usato la forza e fatto falli, mi sembrava stupido, mi tornava in mente quel ragazzo 17enne che mi faceva male piegandomi i polsi sott’acqua per portarmi via la palla…..che schifo di bullo”
…………”però con quel tiro ravvicinato, anch’io l’ho preso in giro, il portiere, sono un po’ triste, potevo tirare da fuori area……. troppo facile, poca soddisfazione”
-“Mi piaci Andrea perché sei sincero, ora hai capito anche tu che le grandi soddisfazioni si hanno sempre quando c’è l’impegno vero”.-
Lui lo sa che, come capitano, deve impegnarsi al massimo, proteggere e difendere la sua squadra, quegli atteggiamenti sono un’offesa all'intera squadra avversaria, e ancor più, non era necessario avvilire direttamente in quel modo il piccolo portiere.
Ora ha riflettuto con il suo cuore e adesso ha vinto.
Vincere facile lo lasciamo agli altri.
Se mi giro un attimo, aaaa e’ da marzo 2014 che non tocco la neve con un’avventura in bici, da quando attraversai il lago Baikal in Siberia, però, già 5 anni…….ecco il motivo del perché avvertivo sensibilmente questa mancanza.
La sentivo proprio questa assenza, mi tormentava come un ronzio continuo.
Inconsciamente sentivo il richiamo e il bisogno di ritornare in quella imponente ovattata “Madre Natura”.
Ho fatto diverse avventure tra le sue bianche e avvolgenti braccia.
Naufragato in questi ambienti glaciali mi sono trovato sempre a mio agio e li ricordo con grande rispetto, in questi luoghi ho fatto anche le esperienze che più mi hanno segnato profondamente nelle mie intense introspezioni.
L’essermi messo a nudo e completamente in gioco mi ha fatto sentire e donato la più grande soddisfazione e affermazione di me stesso.
Quest’anno ritornerò, da non più giovanotto, nel “Bianco Nord”, partecipando ad una gara-avventura in bici, forse è una piccola avventura questa,…solamente 300 km, io che per le mie caratteristiche sono abituato ad un “passo più lungo”, ma sarà ugualmente il ritrovare un “sapore” mai scordato.
A breve, verso la fine di febbraio andrò in quell’ambiente con il desiderio di ritrovare quei momenti unici, semplici, primordiali ma potenti, dove l’essenzialità tecnica è già un gran lusso.
Conosco già il palco e la scena, è in un luogo isolato, incolto, disabitato, sperduto, tortuoso e naturalmente silenzioso, quasi spento, le notti poi saranno inquietanti, tetre.
Unici compagni saranno i miei più repressi pensieri urlanti e lo scricchiolio della neve che si compatterà lentamente sotto le grosse gomme o sotto i miei enormi scarponi da -40° che sprofonderanno ad ogni passo mentre spingerò la pesante bici.
Parto già avvantaggiato, due grossi nemici li ho già sconfitti da molto, anzi non mi hanno mai impensierito neanche un attimo nella mia vita avventurosa e qualche volta sono contento e sereno averli al mio fianco e godere del loro tentativo di sgambetto, sono le due classiche fobie umane: la paura del chiuso, del buio, nel mio caso le tenebre, le nebbie, le foreste e i boschi fitti e la paura degli spazi vasti, senza riferimenti e tracce sicure da seguire e verso cui dirigersi.
Lo so, potrò essere sopraffatto da dubbi, incertezze, paura, fame, tremolii, allucinazioni, stanchezza, dolore, sfinimento, freddo, ma mai imprecherò, perchè so quasi con certezza, che potrò anche incontrarla,… Lei,…. Si, Lei e ricevere in dono, il suo pericoloso freddo, la sua pesante neve, i suoi sferzanti venti, le sue terribili bufere, le sue più fitte nebbie il suo più crudele inverno.
Desidero andarci perché amo le incertezze e le grosse difficoltà, è un “lavoro che so fare e lo so fare bene”…o forse sapevo fare bene.
Adesso ancora una volta voglio fare delle domande senza vergogna….a me stesso…..e senza vergogna accetterò qualsiasi risposta.
Mi avvicino cosciente di poter incontrare una bestia spietata, ma desidero e voglio ricevere questo “Dono Naturale”, se non fosse così e Madre Natura si presentasse con un vestitino “Estivo”, mi sentirei duramente schiaffeggiato e veramente preso in giro……
Se cercassi il “bel tempo” non andrei sicuramente in Finlandia in febbraio, non andrei a Rovaniemi, andrei in Sardegna, a Cagliari, li non è mai inverno…….
La sapete una cosa? Io ci sono già…..eheheeh
…..A me non piace giocare facile…….
 
La Vita è un'Avventura, ma anche un Cin Cin.....Mauri
 
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